venerdì 20 gennaio 2012

Tre libretti

Alberto Pezzotta, La critica cinematografica, Carocci, 2007. Con questo libretto, Pezzotta spiega, in maniera sintetica, cosa sia (e cosa non sia) la critica cinematografica, analizzandone gli scopi e le funzioni, il linguaggio e i mezzi di diffusione (ampliatisi enormemente negli ultimi tempi, grazie all’utilizzo di internet). Pezzotta ripercorre le tendenze della critica, le polemiche e gli scontri tra le varie scuole (come la quérelle francese tra i Cahiers du cinema e Positif), con un occhio particolare alle idee dominanti in Francia e in Italia.Una lettura piuttosto interessante per chi dia al cinema un significato che va al di là del puro e semplice intrattenimento.
Alberto Farina, John Landis, Il Castoro Cinema, 1995. Una panoramica sul cinema anarchico e iconoclasta di John Landis, che purtroppo si ferma alla data di pubblicazione del volumetto del Castoro Cinema (il 1995). Farina non si sofferma sui particolari tecnici. Si concentra piuttosto sugli aspetti concettuali e sui rimandi cinematografici, con riguardo ad un regista che della decostruzione dei generi tradizionali ha fatto la propria linea d’attività.
Giovanni Grazzini, Cinema ’93, Laterza, 1994. Si tratta dell’ultima raccolta di recensioni pubblicata da Grazzini (1925-2001) con Laterza e la formula mostra un po’ la corda. Lo schema è quello classico della recensione da quotidiano, con un cappello, la sinossi, il commento sul film e sui singoli componenti del cast tecnico-artistico. È un modo per riepilogare quanto proponevano i grandi schermi delle maggiori sale cinematografiche all’epoca (in questo caso nel 1993) ed eventualmente recuperare nelle varie forme oggi possibili quanto ci siamo persi. Anche per vedere quanto ha retto il film al passare del tempo e pure il commento critico al mutare del gusto e all’affinarsi degli strumenti critici. Grazzini ha saputo indubbiamente, negli anni, orientare le scelte di molti italiani in materia di visione dei film, sia in tempo reale con i commenti sui vari quotidiani su cui scriveva (Il Corriere della sera, Il Messaggero) sia a posteriori, con queste raccolte di intelligenti, anche se spesso discutibili, commenti.

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