Mario Portanova, Il partito dell’amore, Chiarelettere, 2010, pp. 240, € 12,00.
Il giornalista Mario Portanova (Il Fatto Quotidiano, L’Espresso, tra gli altri) propone una rassegna delle amorose frasi del Profeta dell’amore (un esempio, ormai famigerato: «Ho troppa stima dell’intelligenza degli Italiani per pensare che ci siano così tanti coglioni che possano votare contro il proprio interesse»), dei suoi uomini (con le sparate orripilanti di Brunetta, Cicchitto,Capezzone, Gasparri, Bondi, Bonaiuti e compagnia bruttissima), dei suoi alleati (la Lega di Bossi e Borghezio, di Boso e Bricolo, di Tosi e Zaia), dei suoi cecchini muniti di penna e carta da stampa (Feltri, Farina) e dei suoi megafoni tanto amorosi (Libero, Il Giornale che fu di Montanelli, il TG4 diFede e il TG1 di Minzolini). Sia chiaro: spesso anche dall’altra parte si è esagerato nei toni e nei termini, ma mai nessuno ha avuto la sfrontatezza e l’ipocrisia di definirsi «partito dell’amore» o di dire (testualmente) «noi non abbiamo mai offeso nessuno» (Berlusconi). La tecnica di Portanova è un po’ la stessa di Marco Travaglio: grande lavoro di ricerca negli archivi di giornali ed agenzie di stampa e pochissimo d’aggiunto, se non qualche breve commento ironico e la ricostruzione dello sfondo sul quale certe frasi sono state pronunciate.
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