giovedì 19 gennaio 2012

Nová Vlna

Nová Vlna. Cinema cecoslovacco degli anni '60, a cura di Roberto Turigliatto, Lindau, 1994.
La copertina riporta un'immagine di Illuminazione intima (1965) di Ivan PasserCatalogo uscito al termine del Festival Cinema Giovani di Torino del 1994, tutto dedicato alla cinematografia della Nuova Onda del cinema cecoslovacco, esplosa negli anni Sessanta nel paese di Kafka Hasek. La retrospettiva in questione fu fatta non solo a posteriori, ovvero a distanza di venticinque anni dalla fine di quell'esperienza, imposta con la forza dei carri armati del Patto di Varsavia, ma anche quando, ormai da un anno, non esisteva più nemmeno la Cecoslovacchia come paese. A maggior ragione il curatore del volume in questione può distinguere tra ondata ceca (quella forse più grossa e conosciuta) e scuola slovacca, con centro nella capitale del nuovo piccolo stato, Bratislava.
Scorrono, sulle pagine coordinate da Turigliatto, riflessioni fatte nel 1994 su quel fenomeno dirompente e testimonianze d'epoca: contributi teorici dei maggiori esponenti della Nová Vlna, da Vera Chytilova a Milos Forman, fino alle prese di posizione nei confronti dei critici brezneviani che stroncavano i film "per capelloni" dei giovani registi cecoslovacchi, prima che l'invasione armata ponesse fine a qualsiasi discussione e costringesse qualcuno di quegli autori all'esilio (dorato) in Occidente.
Una cosa che mi ha fatto decisamente piacere è stato leggere come molti registi della Nová Vlna abbiano sempre riconosciuto un loro debito, quasi di discendenza, nei confronti dello scrittore Bohumil Hrabal (delle cui opere fu massimo estensore Jiri Menzel, autore della trasposizione filmica di Treni strettamente sorvegliati), di cui viene ospitato anche un contributo scritto originale.

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