giovedì 19 gennaio 2012

Il romanzo dei Mille

Claudio Fracassi, Il romanzo dei Mille, Mursia, 2010, pp. 416, € 19,00.
Vi sono libri che acquistano un'importanza particolare per il contesto storico in cui si trovano ad uscire, talvolta casualmente ed assai più spesso con una precisa ragione che definirei culturale in senso ampio. La rilevanza del Romanzo dei Mille è data soprattutto dalla necessità, avvertita dallo scrittore e dal lettore, di raccontare i fatti del nostro 1860, secondo un'ottica scevra da ogni retorica patriottica e dall'enfasi con la quale abbiamo spesso studiato il Risorgimento sui banchi di scuola, ma anche senza lasciarsi influenzare dal rozzo revisionismo d'impronta neoborbonica che è venuto in voga negli ultimi anni (di questa distorta tendenza è esempio l'Indietro Savoia! di Lorenzo Del Boca di qualche anno fa).
È questo il maggior merito del libro di Fracassi, oltre alla consueta dote, riconosciuta al giornalista/scrittore, di narrare fatti documentatissimi come se si trattasse di un romanzo (il titolo non è casuale) o di un film. E un vero romanzo fu l'avventura garibaldina nell'Italia meridionale - allora Regno delle Due Sicilie - per lo spirito con il quale fu affrontata da tanti giovani provenienti dai più diversi strati sociali e dalle più disparate parti d'Italia, per gli sviluppi che si verificarono, anche inaspettatamente, sulla strada che condusse Garibaldi e i suoi seguaci da Quarto al Volturno (per citare il fortunato diario di viaggio e di guerra di Giuseppe Cesare Abba) e, infine, per la miriade di episodi che la costellarono. E che Fracassi porta genialmente all'attenzione del lettore.

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