sabato 28 gennaio 2012

Breve storia del cinema giapponese

Max Tessier, Breve storia del cinema giapponese, Lindau, 1998, pp. 142, € 7,75
Interessante panoramica sul cinema giapponese dalle origini fino al 1997, anno di pubblicazione del libello in Francia, paese dell'autore. Si parla, naturalmente, del periodo d'oro della cinematografia nipponica - gli anni Cinquanta - e di KurosawaMizoguchi e Ozu, ma anche degli autori meno noti in occidente, come Naruse, e di coloro che portarono in Giappone le istanze della nouvelle vague francese, da Oshima a Imamura, passando per Ichikawa(il regista dell'Arpa birmana) e Kobayashi (autore di Harakiri).  Importanti sono gli accenni alla politica produttiva (spesso suicida) delle cosiddette major nipponiche, come la Toho, la Shochiku e la Daiei. Gli ultimi trent'anni, infine, sono stati di decadenza per l'arte cinematografica del Sol Levante, se si escludono i cartoni di Hayao Miyazaki e l'ascesa prepotente, avvenuta essenzialmente negli ultimi quindici anni, di Takeshi Kitano. Utile, in appendice, un glossario di termini giapponesi, da Bake-mono (i tradizionali film di fantasmi) aZen (la più celebre delle sette buddiste).

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