sabato 12 dicembre 2015

Riccardo Bocca, Tutta un'altra strage


Riccardo Bocca, Tutta un'altra strage, BUR, 2007, pp. 259, € 10,20
In 35 anni di storia, sono stati scritti tanti libri sulla strage alla stazione di Bologna e forse questo di Riccardo Bocca presuppone la lettura di qualcuno di essi, cui si fa esplicito rimando. Tutta un'altra strage, quanto meno al momento della sua uscita (2007), si poneva come punto della situazione e come momento di verifica delle verità giudiziarie uscite da tanti anni di indagini (talvolta deviate a bella posta) e processi. Bocca parla di molti dei personaggi assurti ai ruoli di protagonisti e/o comprimari riguardo alla strage del 2 agosto 1980, focalizzandosi sulle tre persone condannate in via definitiva per la bomba, cioè Valerio Fioravanti, Francesca Mambro (entrambi condannati all'ergastolo) e Luigi Ciavardini (che ha avuto trent'anni, in quanto minorenne all'epoca dei fatti). Ma ce ne sono altri, magari usciti assolti da indagini e processi, come quel Sergio Picciafuoco che di sicuro si trovava alla stazione ferroviaria di Bologna quella mattina del 2 agosto 1980. Altri personaggi di quella stagione dell'eversione nera (e della storia italiana) sono morti o scomparsi. Nessuno ha mai confessato le proprie responsabilità per uno degli atti più barbari della storia stragista italiana (che pure non è povera di atti orribili), per il quale qualcuno (sc. Licio Gelli) continua a sostenere che si sia trattato dell'esplosione di una caldaia (in agosto, si badi bene). In questo senso, uno degli obiettivi di Bocca è di valutare la personalità criminale di Fioravanti e della Mambro (da trent'anni coppia anche per la legge italiana, essendosi sposati in carcere), in relazione alla capacità morale di commettere un atto del quale si sono sempre dichiarati innocenti. Dalla lettura del libro non si può che propendere per una tesi che contrasta con quest'ultima affermazione dei condannati, in forza di molteplici elementi, non ultimo il continuo variare degli alibi per il giorno della strage e le versioni su questo punto assai poco credibili per degli innocenti. Che poi i tre giovani condannati abbiano potuto fare tutto da soli è cosa che si può mettere in dubbio, anche alla luce dei numerosi depistaggi successivi al 2 agosto 1980. Ma questa, come dice Bocca, è tutta un'altra strage.