sabato 9 agosto 2014

1914: attacco a Occidente (il Mulino)

Gian Enrico Rusconi, 1914: attacco a Occidente, Il Mulino, 2014, pp. 320, € 24,00

Prima ancora di parlare dell'attentato di Sarajevo (28 giugno 1914), qualsiasi storia della Prima Guerra Mondiale dovrebbe partire da Schlieffen. E questo saggio di Rusconi lo fa. Alfred von Schlieffen fu a lungo capo di stato maggiore delle forze armate tedesche, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, e durante il suo incarico ebbe come suo massimo impegno l'elaborazione di un piano d'attacco alla Francia. Si trattava di un piano che prevedeva un fulmineo attacco alla Francia, entrando nel suo territorio attraverso il neutrale Belgio, per aggirare le difese francesi costruite lungo il confine con la Germania. Per ironia della sorte, Schlieffen morì nel 1913 e non vide mai l'attuazione del piano strategico da lui tanto a lungo elaborato. Eppure, l'attuazione del piano Schlieffen - o della sua reinterpretazione fornita dal successore alla carica di capo di stato maggiore Moltke - fu il primo atto militarmente rilevante di quella che fu chiamata la Grande Guerra. E questa fu una delle tante cose strane e curiose che caratterizzarono questa guerra, scoppiata a seguito di un contrasto tra l'Impero Asburgico e la piccola Serbia, successivamente allargatasi alla Russia zarista, paese difensore degli interessi (oltre che propri) slavi in Europa.
Allora perché, dati questi prodromi, la guerra ebbe inizio con l'attacco della Germania guglielmina alla Francia? È, questa, una delle domande cui cerca di dare risposta il libro dello storico Rusconi, che si inserisce nel solco della più avveduta e moderna storiografia sulla Prima Guerra Mondiale. Infatti, il maggiore interesse di questo saggio consiste nella ricostruzione della fasi che precedettero la mobilitazione generale decretata nei vari stati originariamente coinvolti.

Per una ricostruzione puntuale delle vicende militari, ci si rivolga altrove (per esempio alla fondamentale monografia dell'inglese John Keegan, il cui unico difetto è costituito dallo scarso rilievo dato al fronte italiano): Rusconi fornisce risposte - laddove esse siano rintracciabili nelle carte - ad altri interrogativi, del tipo perché questa guerra scoppiò, chi la iniziò, se si sarebbe potuta evitare, quale fu il peso dell'intervento italiano - avvenuto, dopo quasi un anno di grandi contrasti, nel 1915 - al fianco delle potenze "alleate" e se la Seconda Guerra Mondiale fu una conseguenza, forse un'appendice, della Prima.