Silvia Denti, Roberto Ioannilli, Rossella Cea. "Mujer Naturaleza", Ed. Rupe Mutevole.
E’ sempre difficile valutare un libro di poesia, specialmente se si tratta di autori contemporanei. Così come, forse, è difficile oggi scrivere poesie, scrollandosi di dosso il peso della tradizione che, soprattutto per noi italiani, è ancora molto oneroso. Il rischio è quello di dare ragione al mitico Federico Maria Sardelli, secondo il quale (come sostiene nell’introduzione al primo volume delle sue “Proesie”) la poesia moderna è uguale alla prosa, soltanto che si va a capo molto spesso. Nel modo di esprimere certi stati d’animo, certi sentimenti e certi concetti, ma specialmente nella capacità di stabilire un contatto simpatetico con il lettore, a mio avviso, si parrà la nobilitate di chi si cimenta con i versi. Nel caso di “Mujer Naturaleza”, siamo di fronte a tre autori, che si mettono alla prova con gli elementi della natura, da sempre oggetto dell’ispirazione poetica. Tra i poeti, la mia preferita è la più giovane, Rossella Cea, che mi sembra raggiungere il connubio più equilibrato tra tecnica compositiva e genuina ispirazione, mediante un linguaggio che, modernamente, non indulge ad inutili arcaismi. A parere mio, mentre della Denti si nota fin troppo l’abilità tecnica, spesso virtuosisticamente esibita, Ioannilli, eterno ragazzo, paragona tutto all’amore per la propria donna.
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