sabato 28 gennaio 2012

Grande Sertão

João Guimarães Rosa, Grande Sertão, Feltrinelli, 2003, p. 499 € 13,00.

«Ma, in quello stesso giorno, sui nostri cavalli così buoni, percorremmo nove leghe. Nove. E in più altre dieci, fino al lago dell'Amarume. E sette per arrivare a una cascata nel Gorutuba. E dieci, facendo tappa tra Quem-Quem e Solidão; e molte marce: sempre sertão. Il sertão è questo; uno lo spinge indietro, ma di colpo quello torna a circondarti da tutte le parti. Il sertão è quando meno lo si aspetta; dico.» (p. 238)

Questo libro fu consigliato da Claudio Magris, al cospetto della cui autorità umilmente m'inchino, durante la trasmissione di Fabio Fazio, poco prima di Natale dell'anno scorso. Ipse dixitMagris disse che in questo libro c'è tutto: l'amore, l'avventura, la guerra, la morte. Ed è vero, ma che fatica! Considerato un capolavoro della letteratura del Novecento, definito l'Ulisse (nel senso di Joyce, ovviamente) della letteratura brasiliana, a me è sembrato piuttosto una sorta di Cent'anni di solitudine riscritto dal Gadda della Cognizione del dolore. È una lettura molto faticosa (la traduzione è piuttosto difficoltosa) che non sempre ripaga dello sforzo patito. Protagonista assoluto è il sertão, un ambiente petroso ma anche boscoso del nord est brasiliano, comprendente anche una parte dello stato meridionale del Minas Gerais. Narrato da Riobaldo, detto Tatarana, jagunço promesso sposo alla bella Otacilia, ma fortemente attratto dal compagno Diadorim, vissuto nel mito di capi leggendari come Joca Ramiro e Medeiro Vaz, il romanzo di Guimarães Rosa narra le avventure di queste bande di fuorilegge - giustizieri che scorrazzano per gli altipiani incorniciati tra sentieri e canali, come gli antichi paladini, in cerca di avventure. E dappertutto appare e scompare, con la sua fauna (anche umana) e la sua flora, il sertão, invadente e discreto al tempo stesso. Alla fine, come in tutti i buoni romanzi di formazione, il protagonista, passato anche attraverso la stipula di un patto col Diavolo, segnato dal dolore per la perdita di compagni e dell'amore della sua vita, avrà imparato la lezione. Il prezzo che, però, avrà pagato il lettore sarà molto più alto del valore acquistato. Insomma, se questo libro è stato caldamente consigliato dal grande critico, non è consigliato dal piccolo lettore.

Nessun commento:

Posta un commento