sabato 28 gennaio 2012

Beati gli zoppi, perché essi parleranno (San Gimmi)

Federico Maria Sardelli - I MIRACOLI di PADREPIO - Mario Cardinali Editore srl, 2002, pp. 100, € 10,00
"Allora cera un uomme che mette 'na pentola di fagioli a i'ffuoche e poi guardava la tivvù che se ne dimentiche di guardare la pentola co'i faggiuole". A un uomo così sbadato sarebbe potuta capitare una disgrazia, ovviamente senza il provvidenziale intervento di Padrepio, sempre pronto a sventare le sciagure provocate da uomini sbadati e anche poco devoti. La narrazione dei miracoli di Padrepio fatta fatta da Federico Maria "Boria" Sardelli in questo libriccino, che porta come sottotitolo "che avvenettero veramende, potesse stiantare chi non ci crede. Ame.", comincia sempre, più o meno, così. Il Sardelli è un genio, ancora non pienamente riconosciuto. È un musicista di grande valore, direttore di un'orchestra barocca, addirittura nominato due volte ai Grammy Awards per le sue incisioni di musica antica. È anche un pittore affermato, che già a quattordici anni poteva vantare un'esposizione personale. Ed è conosciuto, almeno nella sua città natale - Livorno - come uno degli autori di punta del Vernacoliere di Mario Cardinali. Ma, a parte questo, va detto che il libro del Sardelli, già autore di almeno due opere fondamentali come Il Libro Cuore (forse) - un capolavoro, forse la migliore parodia di romanzo mai scritta - e Proesìe, fa stiantare (dal ridere non per scarsa fede nei miracoli del frate di Pietralcina). Ma la genialità dell'autore si vede anche dal rigore che mette nella postfazione, dove, con la precisione del filologo che dimostra anche nella sua professione di musicsta, ripercorre sinteticamente la storia della "santità" di Padrepio, mai riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa e dagli scienziati che aveva mandato ad esaminare il caso, fino alla frettolosa santificazione voluta da papa Wojtyla negli ultimi anni del suo pontificato. Un libro da leggere per ridere, ma, come succede con i testi dei veramente grandi, anche per pensare.

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