sabato 28 gennaio 2012

Nicholas Pileggi, Quei bravi ragazzi, Newton & Compton, 2006, pp. 295. € 8,90
la copertina dell'originaleQuei bravi ragazzi è un buon libro, scritto con schietto, ma non sciatto, stile giornalistico da Nicholas Pileggi, il quale, poco dopo l'uscita del romanzo, collaborò con Martin Scorsese alla sceneggiatura del film omonimo che il grande regista italoamericano ne trasse nel 1990, per le interpretazioni di Ray LiottaRobert De Niro e Joe Pesci, che compaiono ritratti in copertina. E proprio del film di Scorsese si rimpiange la geniale sintesi che ne fa una delle migliori opere cinematografiche degli anni novanta. Ma anche il libro di Pileggi, pur restando sempre fedele alla "fredda cronaca", riserva qualche geniale colpo d'ala, come nel finale, quando l'ormai "pentito" Henry Hill confessa di rimpiangere la bella vita che faceva quando era un "bravo ragazzo" (pp. 283-284): «Oggi tutto è diverso. Niente più azione, pericolo. Devo fare la fila come tutte le persone normali. Non sono più nessuno. Mi tocca vivere il resto della vita come un fesso qualunque».
«Tutto vero, tutto documentato, in questo libro secco e trascinante, dove Pileggi alterna, nel resoconto di una vita violenta, la sua voce a quella di Hill e signora. Senza omissioni e, soprattutto, senza indulgenze» (Ombretta RomeiPULP Libri #61 maggio-giugno 2006).
Consiglio: leggere il libro di Pileggi e vedere il film di Scorsese. O viceversa, non ha importanza.
P.S. Per quanto riguarda il bel film The Departed - Il bene e il male (2006) di Martin Scorsese, mi rimetto più o meno a quello che ne ha detto Fele sul suo brògghe, con l'avvertenza per quanti - ad esempio Emanuela Martini su Film TV - hanno scritto che l'ultimo film di Scorsese è un capolavoro, di riguardarselo bene: non lo è.

Nessun commento:

Posta un commento