martedì 17 febbraio 2015

Francesco Guccini, Dizionario delle cose perdute

Francesco Guccini, Dizionario delle cose perdute, Mondadori, 2013, pp. 142, € 9,50.

Avevo in precedenza letto il libro di Guccini successivo a questo, vale a dire il Nuovo dizionario delle cose perdute e devo ammettere che in questo caso la seconda opera è migliore della prima. Evidentemente, l'esperienza ha permesso al cantautore toscoemiliano (lo definisco così per l'infanzia trascorsa nella frazione pistoiese di Pàvana, dove ricevette l'imprinting) di aggiustare il tiro. Ciononostante, tra le "cose" elencate e raccontate da Guccini ve ne sono alcune, come al solito, interessanti e divertenti. Tra queste, mi colpisce in particolare il capitolo dedicato, tra i giochi di una volta, al crocchiaballe, che è nella sostanza la stessa arma che usavamo da bambini anche noi e che non ero mai riuscito a trovare da altre parti e cioè la bugìttola. L'unica differenza con il crocchiaballe gucciniano è che questo voleva come proiettili delle palline di stoppa, mentre noi usavamo le ghiande.

Un'operazione «color nostalgia» come le stoviglie di Incontro, allo scopo di non perdere la memoria di piccole e grandi "cose" che hanno silenziosamente fatto parte delle nostre vite e che altrettanto silenziosamente sono scomparse nei meandri del tempo.

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