mercoledì 31 luglio 2013

L'ultima trovata

L'ultima trovata. Trent'anni di cinema senza Elio Petri (a cura di Diego Mondella), Pendragon, 2013, € 16,00.

Non un volume completo su Elio Petri, morto nel 1982 a 53 anni, ma un bilancio su cosa sia rimasto della sua eredità cinematografica e una riflessione su alcuni suoi film, tra quelli più celebrati e quelli da rivalutare, con particolare riferimento a La decima vittima, La proprietà non è più un furto e Buone notizie. Non vengono invece considerati per niente film come Il maestro di Vigevano e Un tranquillo posto di campagna, quest'ultimo probabilmente il punto meno elevato della carriera di Petri, mentre il film con Sordi è probabilmente da considerare un'opera su commissione e quindi poco personale.
L'ultima trovata, il titolo, era una caratteristica del regista romano, basti pensare al finale di uno dei suoi lavori più noti, La classe operaia va in paradiso, dove la trama si conclude con la riassunzione di Lulù Massa nella fabbrica da cui era stato licenziato; ma vi è l'ultima trovata di Petri (e Ugo Pirro, suo sceneggiatore), quella del racconto del sogno del Militina da parte di Lulù. Una sequenza emblematica di tutto il cinema petriano, rispetto al quale questo volume costituisce un punto di riferimento, allo scopo di ricordare un artista del nostro cinema (anche premiato con l'Oscar per il film straniero con Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto), che è stato troppo dimenticato nei trent'anni trascorsi dalla sua morte.

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