lunedì 14 maggio 2012

Il paese dei buoni e dei cattivi

Federica Sgaggio, Il paese dei buoni e dei cattivi, minimum fax, 2012, pp. 301, € 15,00
«Sono anni che la stampa italiana mi sembra impegnata più a indignarsi che a informare. Cominciò la Fallaci, gran maestra dell'indignazione moralistica; e poi tutto uno stuolo di imitatori e imitatrici, tra le quali una delle grandi (e sublimi) eredi mi sembra ormai Barbara Palombelli (lo smontaggio della sua mefitica lettera a Sarah Scazzi è uno dei pezzi forti di questo saggio). È la schiera eletta degli opinionisti, quelli che hanno opinioni su tutto, prodotte peraltro con sbalorditiva rapidità» (Umberto Rossi, PULP #94).

Il libro di Federica Sgaggio non è, a mio parere, privo di difetti, anche se è meritorio nel denunciare quanto indica Umberto Rossi nella sua recensione ed a smontare una serie di "retoriche" che oggi ormai vanno per la maggiore sui giornali, assai spesso a sproposito, a cominciare dall'odiosa e brunettiana "retorica della meritocrazia". I difetti sono essenzialmente quello di un eccessivo Verona-centrismo ed Arena-centrismo (la Sgaggio è giornalista dell'Arena di Verona), un fissare la propria attenzione soprattutto sul quotidiano La Repubblica nell'indicare i difetti denunciati, un attacco continuo, di sapore alquanto snobistico, nei confronti dei giornalisti e degli scrittori di maggior successo dei nostri tempi (Saviano, Travaglio, Stella), un eccessivo rilievo concesso alle edizioni online dei quotidiani, che spesso sono cosa molto diversa dall'edizione cartacea (dove, per esempio, sono spesso presenti voci diverse, spesso non concordanti, sul medesimo argomento), una concentrazione, meritoria ma talvolta quasi eccessiva, sulle parole usate dai giornali (anche se bisogna ricordare che, come avvertiva Nanni Moretti in Palombella rossa, «le parole sono importanti»).
Con tutto ciò, si tratta di uno stimolo fondamentale, per aiutarci a non accettare supinamente quanto ci viene propinato dalle testate giornalistiche e a d una loro ed a leggere in maniera critica gli articoli di giornale.

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