domenica 2 gennaio 2022

E noi come stronzi rimanemmo a guardare

E noi come stronzi rimanemmo a guardare (2021) di Pif. Con Fabio De Luigi (Arturo), Ilenia Pastorelli (Stella), Pif (Raffaello), Maurizio Marchetti (Jean-Pierre), Eamon Farren (John Fuuber), Valeria Solarino (Lisa), Maurizio Lombardi (De Spuches).

Se non fosse che per il pericolo che in questi strani tempi, di crisi economica e pandemia che si autoalimentano in circolo vizioso, la “ideologia” sottesa al film corre il rischio di essere interpretata in chiave di complottismo planetario, si potrebbe dire, con una certa dose di generosità, che quest'ultimo lavoro di Pif, nei termini e nei limiti del cinema che gli è proprio, è sostanzialmente riuscito. Certo, la tirata finale messa in bocca a John Fuuber ce la si poteva risparmiare, anche perché ormai il messaggio del film chi lo voleva capire l'aveva capito. In ogni caso, il divertimento non manca, anche grazie alla bravura e alla simpatia di tutti gli interpreti (finalmente un copione che sa mettere in evidenza il talento comico di Fabio De Luigi), con qualche gag quasi slapstick, ma anche con citazioni cinefile che vanno dal neorealismo (di Ladri di biciclette) alla Bollywood dei nostri giorni. Peccato, ripeto, per quel finale didascalico che rischia di banalizzare, con un inutile pistolotto, quanto di buono era stato detto su alcune delle piaghe sociali del presente, soffocato da eccessi tecnologici che disumanizzano i rapporti interpersonali (e lavorativi), pur fuoriuscendo dalle intenzioni di Pif la demonizzazione della tecnologia in sé, nel caso in cui essa svolga la propria essenziale funzione di aiutare le persone, anche a conoscersi e ad incontrarsi.

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