mercoledì 23 ottobre 2013

Pier Paolo Pasolini, Il Vantone di Plauto

Pier Paolo Pasolini, Il Vantone di Plauto, Garzanti, 2008, pp. 158, € 10,00

Pasolini traduce il Miles gloriosus di Plauto e, secondo me, fa un bel buco nell'acqua. È pur vero che le opere teatrali andrebbero innanzitutto viste rappresentate e comunque la loro lettura non può che essere in funzione della rappresentazione sul palcoscenico ed ha un bel dire il prefatore Umberto Todini che il romanesco di Pasolini è il miglior modo di rendere l'eloquio plebeo di Plauto: il fatto è che il linguaggio reso in versi e con qualche rima vorrebbe tendere al Belli, ma il risultato è che si stenta a capire qualcosa delle avventure qui narrate su Pirgopolinice e le sue fanfaronate. Anche se d'autore, è pur sempre un buco nell'acqua, tanto che lo stesso Pasolini non rimase soddisfatto della rappresentazione del suo soldato vanaglorioso, portata sulle scene da Glauco Mauri. Come spesso si dice non a torto, il difetto sta nel manico.

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